LA BORSA VALORI

di Lorenzo Parolin[S3/35]

La Borsa Valori può essere paragonata ad un recinto dentro al quale ci stanno animali di tutte le specie: le azioni. Chi si innamora di una di esse, e la compera spendendo 100€, smette di avere in mano dei soldi e passa a possedere l’equivalente di un animale vivo che può godere di buona salute e crescere di peso oppure ammalarsi e smagrire. Nel primo caso potrebbe essere venduto a 120€ e originare un guadagno; nel secondo caso trovare un compratore disposto ad acquistarlo per soli 70€ e dare luogo ad una perdita. Se poi corrono voci che la stagione incipiente sarà buona e il pascolo ubertoso, in previsione dei buoni risultati futuri quell’animale può essere subito valutato anche 150€, ma se arrivano voci di una malattia delle greggi, il suo valore può scendere improvvisamente quasi a zero pur restando un bell’animale. Ribadisco: fino a quando non le hai vendute, le azioni non sono soldi, ma dei “beni fisici” che possono subire forti sbalzi di quotazione.
Domanda. Perché innamorarsi delle azioni quando sono investimenti così rischiosi? Se ti piace giocare, accomodati, ma sappi che in Borsa ci sono gli speculatori professionisti i quali alimentano speranze e paure mettendo in giro voci ad arte (agenzie di rating) per poter acquistare e vendere con tempismo e spennare i polli.
Veniamo ora ad una precisazione doverosa. Spesso si dice che la Borsa fa lievitare o brucia montagne di soldi, ma non è vero. In borsa non va persa una lira: tutto ciò che viene comperato viene anche venduto allo stesso prezzo. Per uno che vende c’è sempre uno che compera e viceversa. Evidentemente nel mercato non tutti la pensano allo stesso modo: esistono persone che si aspettano probabili cadute dei prezzi, e vendono, ed altre che nello stesso momento credono nel rialzo degli stessi, e comperano. Guadagna chi indovina le previsioni, e perde chi le sbaglia. Ciò comporta un trasferimento di denaro dalle tasche dei meno avveduti a quelle dei più scaltri, dalle mani di chi compera e vende male a quelle di chi compera e vende bene, ma nulla va perduto. Dopo ogni compravendita, però, può seguire una fase di gonfiatura o di sgonfiatura del titolo che hai acquistato; è lì che aumentano o svaniscono le prospettive di guadagno. Bisogna sempre ricordare che quando si acquistano azioni si comprano degli oggetti gonfiabili in modo capriccioso. Se tieni il palloncino mentre si sgonfia, e poi lo vendi, perdi; se lo tieni mentre si gonfia, e poi lo vendi, guadagni.
Consiglio?
Se non sei del mestiere, lascia stare! Sono beni fortemente volubili. Solo se comperi azioni sane dopo un crollo generalizzato dei mercati e aspetti anche per anni che torni il bel tempo hai buone probabilità di guadagnare.
Resta da valutare la moralità di questi investimenti. Se dentro la crescita di un’azione non c’è lavoro e innovazione, la cosa è immorale. E il semplice fatto che esista la Borsa non significa che sia onesto servirsene. [Tratto da L6/752]
Perché le borse sono così ballerine (volatili)?   Perché sono fondate sulla fiducia in qualcosa che non lo merita. Appena manca la fiducia c’è la caduta degli indici.
[rif. www.lorenzoparolin.it S3/35]